venerdì 6 giugno 2014

"ALTO TRADIMENTO"/DOPO L'EXPO SCANDALO ANCHE A VENEZIA/L'ASSE TRA EMERGENZA DEROGHE E CORROTTI

APS – Anno XIX ( nuova serie ) – n°675 di venerdì 6 giugno 2014 VENEZIA/”ALTO TRADIMENTO”,SPEZZARE L’ASSE TRA “EMERGENZA” E “DEROGA”,OLTRE CHE SEMPLIFICARE LE REGOLE ED ISOLARE I LADRI Roma,06/06/14 – (Aps) – Non è certo una buona notizia lo sconcertante nuovo caso di corruzione e di tangenti a Venezia.Attorno alla costruzione della avveniristica barriera del Mose - costo sino ad oggi più di 5 miliardi di euro - contro l’acqua alta nella città lagunare - venuto fuori da indagini di lunga durata degli inquirenti. L’imputazione è di reati gravi per personaggi di primo piano:sia del territorio – l’ex Governatore veneto,già ex Ministro Pdl, Galan,sia il sindaco del capoluogo veneto, in carica sino ad ieri,Orsoni,del Pd ,assessori,rappresentanti delle istituzioni locali- sia alti burocrati,generali e magistrati.E si sa che sarebbero coinvolti anche altri esponenti di primissimo piano del passato Governo Berlusconi,sia pure per una diversa inchiesta della Procura veneziana non ancora giunta a conclusione.Il nuovo caso si aggiunge a quello recente dell’Expo di Milano che già ha destato grave allarme unitamente all’attenzione del Governo Renzi con la nomina a “vigilante” speciale del grande cantiere espositivo di Raffaele Cantone ,già investito poche settimane addietro della responsabilità dell’Authority contro la corruzione.E tuttavia la vicenda di Venezia – naturalmente da meglio approfondire,dopo le decisioni restrittive cautelari,già disposte dall’Autorità inquirente - .e dopo lo scandalo Expo che ha colpito la metropoli lombarda a poco più di un anno dall’apertura della rassegna mondiale – rappresenta un altro sbrego odioso,una ferita pesante per il nostro Paese,oltre che per l’immagine di una delle più belle,nobili e suggestive città dell’Europa,non solo dell’Italia. Ora nelle forze politiche,e con esse Renzi ed i suoi Ministri ci si interroga su portata e radici del nuovo scandalo,sui richiami alla Tangentopoli degli inizi anni 90,sulle diversità e sulle affinità sui due fenomeni:illecito a fini politici di partito od a titolo di personale arricchimento.Al di là della disputa se la causa stia più nelle regole o nei “ladri” che talune opere straordinarie immancabilmente richiamano –anche Renzi vi ha fatto riferimento nelle sue dichiarazioni,parlando di “alto tradimento” per i politici corrotti – la questione vera ci pare sia il combinato disposto tra opere straordinarie caratterizzate dal profilo appunto della straordinarietà e quindi “emergenziali”; che si trascinano dietro il principio della “deroga” alle regole (talvolta troppo complesse o tortuose);deroghe che sono il varco all’irrompere del malaffare e della rete degli amici degli amici. Che si combinano appunto con la fortunata circostanza “emergenziale”.Certo che detto così sembrerebbe quasi facile porvi rimedio;vicersa non è certo facile ne semplice.Lasciando ovviamente spazio alla Magistratura per fare serenamente il proprio dovere,sul Governo di Matteo Renzi ricade sicuramente un altro compito decisivo.E lo ha proprio per effetto della carica riformatrice,diremmo anzi risanatrice, che il governo a guida ed impostazione Pd e del nuovo Leader reca in sé.Trovare la modulazione giusta perché straordinarietà od emergenza non significhino “deroga” ad ogni filtro o sbarramento insito nelle non di rado intricate normative esistenti.E forse proprio qui sta il passaggio più impegnativo da affrontare per il Governo di Renzi e del Pd.Il quale ultimo deve scrollarsi di dosso una tendenza magari a denunciare,si, e poi magari non fare o fare a meta’.Sull’onda del lungo sonno dell’antiberluconismo che lo ha cullato per circa un ventennio.

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