domenica 4 agosto 2013

EPILOGO DI UN VENTENNIO DURO A MORIRE




APS – Anno XVIII ( nuova serie ) – n°641 di sabato 3 agostp 2013

 

EPILOGO DI UN VENTENNIO DURO A MORIRE


(Controluce  di Antonio Ciampaglia )

Roma,03/08/13 – (Aps) – L’infausto ventennio berlusconiano nell’arco temporale della Repubblica nata dalla Resistenza e dalle macerie del post-fascismo.Anche Un crescendo drammatico che troverà il suo primo epilogo domani pomeriggio.Con la manifestazione sotto Palazzo Grazioli della rinascente “Forza Italia”, a sostegno pieno ed incondizionato di Silvio ,condannato, in tutti e tre i gradi di giudizio del processo Mediaset,alla pena detentiva ed alla interdizione dai pubblici uffici.Mentre si attendono le conclusioni di almeno altri quattro procedimenti aperti presso le Corti giudiziarie di Milano,Roma,Napoli e Bari,per un’altra sfilza di reati che vengono contestati all’ex-Premier.
E’ ovvio dire che non v’è alcuna suspence attorno alla manifestazione di Roma di domani pomeriggio, sotto la residenza romana del Cavaliere.Perchè è ormai nota - ed inqualificabile,verrebbe da aggiungere – la strategìa che Berlusconi ed il suo “cerchio magico” si sono dati, dopo la “botta” della condanna dell’altro ieri dalla Cassazione.Sono ormai come si sa, definitive – salvo un’aggiustamento temporale della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici – le precedenti pronuncie del Tribunale e dell’Appello di Milano.Costruita sulla premessa delirante della illegittimità della magistratura,inquirente e giudicante nei confronti dell’imputato Berlusconi(perseguirebbe per ragioni politiche – le ben note “toghe rosse” disseminate in tutti i tribunali d’Italia! –con finalità soltanto persecutorie verso il nostro Cavaliere ),la ribellione di questa singolare Destra toccata in sorte al nostro Paese e che non vi è verso di ricostruire su basi totalmente nuove,certamente utili al respiro democratico del Paese,è subito esplosa a sentenza appena pubblicata dalla Suprema Corte.Se nell’immediata vigilia di questa pronuncia avevamo parlato di una sorta d apnea in cui sembrava immersa la politica,od almeno i due principali protagonisti:il Pdl.obbedendo in estremis alla nuova linea imposta da Coppi alla difesa del proprio assistito di riguardo;il Pd,per evitare tensioni e frizioni al Governo di Enrico Letta, e soprattutto per tenersi le mani libere in un possibile inasprimento dei rapporti con la parte antagonista ed “alleata” nel governo delle “larghe Intese”.Le quali ultime dovevano ben presto confermare, soltanto a distanza di ore,la loro strumentalità rispetto agli interessi personali e diretti del Leader Pdl e dei suoi gregari.
Nel giro di quarantotto ore abbiamo assistito,accanto alle largamente previste manifestazioni di elaborazione del lutto per la sentenza definitiva,ai più gravi ed ignobil ricatti – rivelatori oltretutto di un’analfabetismo giuridico-costituzionale -  all’indirizzo dello stesso Capo dello Stato.Lo scopo:la concessione della grazia,ovvero la rottura dell’alleanza di governo,con annesso ritorno alle urne,finalizzato ad una più che improbabile rimonta populista di cui il Cavaliere si ritiene ineguagliabile maestro.Il tutto condito da preannunci di “guerre civili” ed altri “sfracelli” consimili.Mai una parola per la necessità inderogabile di non perdere i timidissimi accenni di ripresa dell’economia,di sostenere la domanda di lavoro,giovanile,nel Sud,etc .etc.Ma i problemi reali del Paese non sono,come ben sappiamo,nelle corde del Nostro.C’è spazio invece per una riforma della giustizia.Ma attenzione .Dal suo personale punto di vista,di quella giustizia “ad personam” che di danni già ne ha fatti e doveva essere fermata per tempo.
Insomma l’epilogo di questa istruttiva vicenda politico-giudiziaria che ha investito il Cavaliere è anche l’indice significativo di come possano essere distorti i principi fondamentali della nostra carta Costituzionale ,e non solo.Perché riguardano i pilastri di ogni Stato democratico dell’Occidente.  

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