giovedì 5 gennaio 2012

LE AMBIVALENZE DEL PDL ASSOTTIGLIANO LA BASE DEL GOVERNO MONTI

Roma,23/12/11- (Aps) – Poco più di ventiquattro ore per la discussione in aula a Palazzo Madama – complice questa volta Babbo Natale che ormai la fa da padrone assoluto delle speranze di questo Paese in crisi – ed il decreto legge “salva- Italia” di Monti ha avuto il sigillo dell’approvazione anche del Senato e, con la firma immediata del Capo dello Stato, è diventato legge,apprestandosi a dispiegare i suoi effetti sulla sorte degli italiani.
E’ vero che anche a Palazzo Madama -  come era già accaduto la settimana scorsa a Montecitorio - l’amplissimo voto di maggioranza di cui gode il governo tecnico del Professore si è visibilmente ridotto,ma questo non modifica in realtà le basi su cui poggia la compagine di governo guidata da Mario Monti.Con l’appoggio pieno di Pd e Terzo Polo,col sostegno poco convinto del Pdl,anzi  critico e al suo interno contrastato,seppure formalmente non smentito.  Anche nel voto di ieri a Palazzo Madamail Pdl ha del resto evidenziato i malumori e la confusione che pervadono il partito creato da Berlusconi  nel ’94 e via via trasfomato in un’aggregazione sempre più populistica, basata su false promesse di benessere e libertà per tutti.Ma tutti assieme abbiamo poi potuto misurare quanto questi “miraggi” fossero in contrasto con la realtà e la condizione del Paese;e sappiamo come è andata a finire.
Nel panorama politico-parlamentare di questo fine d’anno non mancano le dissidenze in realtà vistosamente strumentali di Lega ed Idv che stanno animando una vivace – e “colorita”,al limite della tolleranza repubblicana, per quel che riguarda i padani di Bossi -
opposizione che non contiene un elemento sensato,alcuna proposta alternativa alle queste prime misure del decreto Monti.Come si è già avuto modo di osservare,è soltanto una biasimevole speculazione su un momento serio e delicato della nostra situazione economico-sociale,nella speranza -  è da augurarsi vana – che a forza di soffiare sul malcontento e sul sacrificio della gente,serva alla fine a ricavarne un qualche utile alla prossima occasione elettorale. E’ questa la tigre che cavalca anche la Idv di Di Pietro,consapevole,ci auguriamo,di aver rotto in siffatta maniera tutti i ponti alle proprie spalle con il perno dell’opposizione riformista,quale è il Pd.”Ognuno per la propria strrada”
è il messaggio non equivocababile che il segretario democratico Bersani ha subito indirizzato all’ex-magistrato e poliziotto Di Pietro, a fronte delle prime convulsioni anti-Monti nate in casa Idv.
Se questa è  cronaca immediatamente passata,lo sguardo si proietta sull’agenda dell’ultima settimana del 2011,con la tradizionale conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio e che questa volta avrà presumibilmente un tono   tutt’altro che di routine.Preceduta da un Consiglio dei Ministri dedicato alla ricognizione dei principali punti che faranno parte dell’immediata azione di governo a favore della crescita e dello sviluppo,l’incontro con i giornalisti sia italiani che stranieri(sarà questa un’altra novità)
riepilogherà la premessa su cui è stato costituito il cosiddetto governo “tecnico” ovvero “dell’emergenza” ed enuncerà quindi la filosofia degli interventi per la crescita ,la cosiddetta “fase due”,che costituiraanno l’oggetto privilegiato del Gabinetto del Prof.Monti.
E’ verosimile che non manchino riferimenti alla cornice europea comunitaria,e dell’area dell’euro,entro cui strettamente si muove l’azione del nostro governo.
Altro appuntamento dei giorni di qui alla fine dell’anno -quando si concluderà il ciclo rievocativo dei 150 anni dell’unità d’Italia – il messaggio del Capo dello Stato agli italiani,diffuso sabato prossimo sui canali della radio e della Tv di Stato.Anche a questo riguardo nulla di tradizionale o di routine,verosimilmente, nel saluto che verrà pronunciato da Giorgio Napolitano.La figura istituzionale che più di ogni altra si è spesa,con grande impegno,responsabilità e correttezza,per aiutare il Paese ad uscire dalla grave crisi- non soltanto economico-finanziaria- in cui  era caduto.
DEMOCRAZIA SOSPESA? INUTILE MALDESTRA POLEMICA PER OSCURARNE LE POTENZIALITA’RIFORMATRICI DEL GOVERNO MONTI.
Roma,23/12/11(Aps)-Come arma disperata per mettere il bastone tra le ruote al carro del governo tecnico o dell’emergenza è stato tirato fuori dalla cassapanca,da qualche spin doctor in cerca d’autore, un argomento frusto e privo di contenuti.Vale a dire l’equazione governo tecnico=sospensione della democrazia.Facendo finta di ignorare che l’esistenza di un governo tecnico per l’emergenza – reale,quale è quella in cui l’Italia tutt’ora si trova –investito dal libero voto di una così larga maggioranza parlamentare- non può che essere un rimedio, transitorio sì,ma di piena legittimità costituzionale ad una fase di difficoltà come quella presente che tutti conosciamo.E l’alternativa ad un ricorso immediato al voto – con tutte le conseguenze che ne derivavano in termini di paralisi dell’azione di governo per periodo di almeno quattro mesi,di uno scontro e contrapposizione violenta tra le parti politiche avverse – con il pregio della competenza specifica in materia congiunturale,con la potenzialità importantissima di poter impostare le pi urgenti riforme anche di carattere politico-istituzionale.Il tutto sotto il controloo e con la partecipazione stretta delle prioncipali forze politiche che formano un po’ an omalamente l’attuale maggioranza.          

Nessun commento:

Posta un commento