lunedì 23 gennaio 2012

L’ARDUO COMPITO DEL GOVERNO MONTI




Roma,18/01/12 –(Aps) – La ripresa  politica e parlamentare,di questi giorni,è stata in realtà anticipata dalla attività di governo del Gabinetto Monti che, eccettuati i giorni festivi veri e propri,non ha conosciuto soste in tutto l’arco di Natale e di Capodanno,sia sul piano interno che europeo.Senza soluzione di continuità.
E a non volere enfatizzare la particolare congiuntura entro la quale ci troviamo calati,occorre purtuttavia segnalare che il compito che il cosiddetto “governo tecnico” del Prof.Monti si trova sulle spalle è tutt’altro che agevole e lineare.
Non solo l’eccezionale avversa congiuntura economico-finanziaria sul piano interno e comunitario.la crisi della moneta unica europea e di tutta l’Eurozona – in ordine alla quale poco o nulla di concreto era stato fatto dal nostro governo nel secondo semestre dell’anno passato – ma il disvelamento della profonda debolezza e della distorsione del “sistema Italia”(spesso esaltato forse a sproposito) dopo molti anni in cui non solo,ed in primo luogo, i governi del centrodestra,del Cavaliere non avevano fatto alcunchè per raddrizzare la barca,ma anche nelle parentesi dei governi di centro sinistra,questi  si erano rivelati,incapaci, impotenti:magari per la scellerataggine delle leggi elettorali vigenti che non sempre conferivano a chi vince le elezioni di attuare, con determinazione e con il sostegno di entrambe le Camere, programmi riformatori che da tempo erano stati messi a fuoco.Dal welfare(sistema previdenziale),al mercato del lavoro,alle liberalizzazioni in un vasto arco di settori che hanno sin qui inceppato il meccanismo di sviluppo della nostra economia, chiudendo così la porta in faccia ai milioni di giovani che chiedono di fare il proprio ingresso nel mondo del lavoro.
Una sciagurata miopia insomma nella quale si è consumato tutto l’arco di tempo (circa vent’anni) della cosiddetta Seconda Repubblica – storicamente in realtà mai nata - dopo la caduta del Muro,dopo Tangentopoli e la fine dei partiti ideologici tradizionali,che hanno movimentato la vita politica in quasi tutto il Novecento.
La cronaca politica in questa ripresa di inizio d’anno conferma ed accentua tutti i dati  della nostra sommaria analisi.Alla luce degli umori della piazza – indignados non sono solo lavoratori precari,i disoccupati,i giovani o coloro che stanno perdendo il posto di lavoro;lo sono anche i tassisti (con il miscuglio di un atavico malgoverno locale,in questo caso) ,lo sono i professionisti e le loro corporazioni – il Paese presenta il conto di molti anni di non- governo.Di quando tutt’al più  si tendeva a governare l’equilibrio tra le varie spinte e controspinte,e tra le avverse corporazioni,ritenendo quello un Paese” socialmente pacificato”,senza alcun sospetto che si stessero tradendo i fondamentali diritti ed aspettative delle classi giovani,di chi verrà dopo di noi.Tanto la priorità giustizia ,quella “ad personam”,per interderci,ha finito per inceppare - spesso inutilmente perché per fortuna c’è sempre il vaglio dell’Alta Corte -la  dialettica stessa della politica; ha finito per incartare gli stessi schieramenti contrapposti:mentre il sistema-Paese peggiorava ulteriormente,scivolando in una crisi grave come quella attuale.L’era ,del Cavaliere si è fortunatamente chiusa;.restano i danni e le ammaccature che il Paese ne ha ricevuto.

TORNA L’AVANTI  DIRETTO DA RINO FORMICA/UN RECUPERO DI RADICI ESSENZIALI NEI NUOVI ASSETTI  POLITICI/NON MERA ARCHEOLOGIA POLITICA
Roma,18/01/12 –(Aps) –E’ tornato nelle edicole –viaggiando in questo esordio sulle spalle esili del “Riformista” di Emanuele  Macaluso – la gloriosa testata socialista dell’Avanti,diretta da Rino Formica.Con quello della testata – che per effetto di una losca manipolazione del titolo è stata sottomessa anche ad indegne operazioni di malaffare,negli ultimi tempi,unitamente agli sbandamenti di tipo politico,quali il collegamento con il berlusconismo – vengono recuperate radici storico-politiche essenziali alla dialettica democratica,in campo riformista.
Oggi esiste nel Paese una realtà politica che s’ispira al riformismo,collegata in campo europeo ed internazionale ai partiti socialisti e progressisti.Con tutti i limiti,le approssimazioni e le colpe che pure ha, per come è stato portato avanti la formazione di questo partito, il Pd,che alle ultime politiche ha sfiorato il 34%,esso è il perno dello schieramento che ha sconfitto Berlusc oni.E’ un partito che ha i connotati di fondo per essere il partito della socialdemocrazia europea in Italia.Con questa realtà deve confrontarsi qualunque iniziativa di recupero e rilancio delle radici socialiste.Pena il restringersi in una mera operazione di archeologia partitica.


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