domenica 5 giugno 2011

Per il Premier le scadenze sono segnate: si cambia gioco!

Roma,03/06/11 (Aps) – Il pesante bilancio della tornata amministrativa,Milano e Napoli e tutto il resto,la conferma dei quattro referendum per domenica 12 e lunedì 13 giugno. Il rovescio elettorale è stato netto ed incontrovertibile,la crisi politica del berlusconismo e della destra populista nostrana continua a mostrarsi ugualmente con grande chiarezza.Ma al riparo del clima celebrativo della Festa della Repubblica nell’anno del centocinquantenario dell’Unità d’Italia – tra parate e ricevimenti con i massimi esponenti degli altri Paesi - il teatrino della politica è ripreso secondo il consueto copione imposto nonostante tutto da un Cavaliere ormai malconcio ed a fine corsa.L’alzata di ingegno all’indomani della batostata elettorale che ha fatto “tabula rasa” del vantato primato azzurro-padano al Nord - e sicuramente suggerita al lider maximo dai suoi spin doctors o ldelle strutture marketing di Pubblitalia – è consistita in due nuovi “annunci” .Angelino Alfano segretario nazionale del Pdl (una carica inesistente nel partito di plastica del Cavaliere ma che il suddetto si è degnato di designare con “antico rito” dell’età di mezzo) e che il consiglio nazionale fantasma del Pdl sarà chiamato a proclamare appena i tempi rilassati delle procedure forziste lo consentiranno.Inoltre d’ora innanzi il Pdl scopiazzerà la sinistra,i comunisti del Pd,con le primarie,ai vari livelli non escluso il primo.Insomma,nonostante tutto,al momento apparentemente non cambia nulla,poiché continua, come si è detto, il teatrino del Cavaliere.Al governo,nel suo partito,alla parata del Foro romano(la “toccatina” antiprotocollare al sovrano spagnolo),ai pensosi colloqui con le rappresentanze degli altri Stati, a Roma nella ricorrenza speciale della Repubblica e del 150° dell’unità d’Italia,alla Palazzina Algardi a Villa Pamphili.V’è però una discrepanza seria e profonda.tra il Premier che continua, forse con incoscienza ed estrema beatitudine nei suoi “giochi Palazzo”, e la determinazione ferma degli elettori a voltare pagina.A cambiare gioco,per così dire


I SOCIALISTI MILANESI RIENTRANO A PALAZZO MARINO/ CON PISAPIA MA NON SOLO:CON LA GRANDE TRADIZIONE DEL SOCIALISMO RIFORMISTA
Roma,03/06/11 (Aps) – La netta affermazione di Giuliano Pisapia su Letizia Moratti nella corsa per il Comune di Milano racchiude in se molti significati di grande valenza non soltanto sul piano locale.Non soltanto la sconfitta cocente del berlusconismo nella sua culla,come è stato detto,bensì la riaffermazione di una tradizione di buona amministrazione propria dei sindaci socialisti, di centrosinistra – a cominciare da Antonio Greppi,per non andare troppo indietro nel tempo,a tutta la galleria di figure illustri che prima e dopo hanno governato con dignità ed efficienza la città di Milano – cui la vittoria di Pisapia rende meritatamente giustizia.Un filo rosso che si riannoda,che non poteva restare spezzato.Questo il senso dell’esultanza dei militanti socialisti che hanno voluto salutare nel ritorno di Biscardini a Palazzo Marino il segnale di una ripresa decisiva del riformismo milanese dalle gloriose radici.
LA LARGA AFFERMAZIONE DI DE MAGISTRIS A NAPOLI:NON E’ L’ANTIPOLITICA MA IL CENTROSINISTRA HA IL DURO COMPITO DI RICOSTRUIRSI ALLA BASE
Roma,03/06/11 (Aps) – L’affermazione di Luigi De Magistris,che lo ha portato trionfalmente alla conquista della prima poltrona di Palazzo San Giacomo a Napoli, reca in se un’operoso impegno ,per il neo-Sindaco in primo luogo. Considerati i problemi gravissimi che affliggono la città partenopea,l’obbligo di una attiva e convinta partecipazione si impone tuttavia a tutte le forze sociali,culturali,della società civile,oltrechè a tutte le forze politiche presenti nell’agone metropolitano,non soltanto a quelle della vasta coalizione di sinistra-centro che gli si è stretta attorno nella recente competizione amministrativa ed al voto cosiddetto “trasversale” che ha confortato l’ex magistrato e parlamentare europeo dell’Idv.Per costruire tutti assieme l’agenda di una nuova più sentita rinascita napoletana.Il compito più impegnativo a Napoli ed in tutto il suo vasto hinterland spetta però al Pd ed a tutti gli ambienti che vi si riconoscono: partecipare ad un’opera di autentica rigenerazione che sappia chiudere in fretta il capitolo incomprensibile di un passato che è ancora assai recente.

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