giovedì 3 marzo 2011

PD/ UNA FORZA TENUTA A FRENO CON UN SURPLUS DI DIBATTITO INTERNO?
















Roma,25/02/11 (Aps ) – C’è un fenomeno particolare che s’impone all’attenzione degli osservatori e che accade nel Pd.Il primo e di gran lunga più importante partito di opposisizione,per forza elettorale – viene dal circa 34% alle politiche ultime - con una assai consistente rappresentanza parlamentare (per come gli ha consentito la sciagurata legge elettorale in vigore) che prima dei sommovimenti filocentristi era vicinissima a Montecitorio ai 215 deputati.Bene,in questo partito che – nonostante tutte approssimazioni che pure vi si riscontrano e le assenze ( i socialisti ) che potrebbero irrobustirne forza ed ispirazione politica - non si può non considerare il bastione della democrazia repubblicana contro la deriva populista ed autocratica che tendenzialmente è rappresentato dall’aggregato della Destra messo assieme da Berlusconi col sostegno di Bossi;in questo partito insomma non passa giorno che non si accenda una piccola scaramuccia su temi neppure marginali: sulla linea politica,sulle alleanze sul metodo di selezione delle candidature,la politica iinternazionale,quella energetica,con annessa opzione nucleare.E poi i temi etici che  danno sempre la squilla alla componente cattolica-popolare. Le primarie sembrano tuttavia essere l’argomento preferito nella tenzone interna che, occorre riconoscere,viene generalmente ovattata,e con qualche discrezione circondata dalle regole del galateo interno.Ma non tanto da non venire avvertita od anche amplificatacata da chi scruta dall’esterno.V’è poi il movimento dei cosiddetti “rottamatori” – un’espressione poco gentile in quanto rifeita agli esponenti Pd che stanno attorno od oltre i sessant’anni,tutti da rimpiazzare – del simpatico sindaco di Firenze ed altri giovani virgulti del Partito.Ma qui siamo dinanzi più ad irrequietezze ed “intemperanze” dettate dall’anagrafe combinata allo sfacelo ed alla immobilità del quadro politico che di fronte a proposte alternative.
Più inquietante si prospetta invece la discussione insistita con cui viene periodicamente rigettata la opzione socialdemocratica per il Pd  che verrebbe privato del consenso moderato.Questi concetti proposti sul sito web “Trecentosessanta” vogliono ricordare che “il Pd è nato con una missione di centrosinistra,più ampia di quella di una socialdemocrazia in difficoltà in tutta Europa  e che essa mai da sola nell’Italia repubblicana è riuscita a farsi forza di governo”
“Concorrere quindi al centro dell’offerta politica e per affrontare il processo riformatore: occorrono ampie alleanze politiche e sociali”.
Pare insomma che in un colpo solo si dia un bel calcio a tutte le piattaforme elaborate dai democrats,da Bersani a Veltroni ( ed al  “partito a vocazione maggioritaria” di quest’ultimo)

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