lunedì 28 marzo 2011

COL MANDATO ONU ED IL VERTICE DI PARIGI IL VIA ALLA MISSIONE LIBICA.















Roma,18/03/11 (Aps) – Sono chiaramente ormai venti di guerra quelli che spirano sul Mediterraneo.La risoluzione delle Nazioni Unite che da New York ha dato il via libera ad un intervento dei paesi alleati per fermare l’aggressione sanguinosa di Gheddafi nei confronti del popolo libico.prelude ad un vertice nella giornata di domani a Parigi dei maggiori Paesi europei e degli Usa destinato verosimilmente a dare il via alla mossione militare aerea e navale per   fermare il Dittatore di Tripoli.
Già da domani basi militari,aerei e navi italiani saranno schierati contro Gheddafi  per affiancare le forze alleate già allineate in prima fila dalla Francia - che ha assunto con forza un ruolo di capofila – e poi da Gran Bretagna ,Stati Uniti,Canada e da tutti gli altri partners che aderiscono all’iniziativa militare che reca il marchio del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Insomma l’Italia che pure vanta una relazione speciale con il Paese Libico,non solo in virtù dei trascorsi storici che l’hanno portato alla firma del Trattato di amicizia ( non privo di oneri per il nostro Paese : l’impegnativo risarcimento della costruzione di una importante autostrada sul suolo desertico) ma anche della fitta rete di rapporti economici,con un importante interscambio,la partecipazione libica in Italia in numerose intraprese finanziario-industriali che hanno dato luogo a non pochi dubbi e perplessità.Una fitta rete di rapporti che ci hanno addirittura indotto a tollerare bizzarri “siparietti” del dittatore di Tripoli nelle sue visite ufficiali in Italia:Tutto questo poteva, almeno  in queste settimane, essere portato a beneficio della causa di pacificazione interna o di una onorevole transizione di potere a sbocco democratico.Viceversa abbiamo ascoltato dal Premier parole di estrema delicata distanza dai drammatici eventi libici :”per non disturbare” il Dittatore di Tripoli!Così tra titubanze,discrezione e disattenzione del Governo -  attratto da altre più avvincenti vicende politico-giudiziarie -   la maggioranza si spaccava per il dissenso leghista sulla questione libica,platealmente manifestato in sede parlamentare.
Fortunanamente dinanzi ai preminenti interessi nazionali la “chiamata di corresponsabilità” dell’opposizione.da Pd,Idv,neocentristi,ha salvato la faccia del Paese.Anche se la condotta complessiva sin qui tenuta dal Governo ci obbliga ad un poco esaltante ruolo

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