APS –
Anno XX ( nuova serie ) n° 722 di mercoledì 30 dicembre 2015
LA CRISI DELL’EDITORIA FINISCE PER CASO AL CENTRO DI UNA FRASTORNANTE CONFERENZA DI FINE ANNO DEL PREMIER RENZI/SALVO L’INTENTO DI FARE DEL REFERENDUM IL PLEBISCITO SUL PREMIER
LA CRISI DELL’EDITORIA FINISCE PER CASO AL CENTRO DI UNA FRASTORNANTE CONFERENZA DI FINE ANNO DEL PREMIER RENZI/SALVO L’INTENTO DI FARE DEL REFERENDUM IL PLEBISCITO SUL PREMIER
Roma,30/12/15 – (Aps) - La conferenza stampa di fine anno
del Presidente del Consiglio Matteo Renzi,tenuta quest’anno nell’Auletta dei
gruppi a Montecitorio,non ha presentato segni di novità significativi.Uguale il
rituale al quale ci ha voluto abituare il Premier,uguali le slide(sovrastate
dell’immagine del gufo, questa volta).Uguale,cioè
fervida ed impegnata, la perorazione a favore dell’opera riformatrice di
governo.Uguale soprattutto l’ottimismo nel
quale ancora una volta ha voluto calare la realtà del Paese.Le cui riforme continueranno a beneficio
della crescita e del prestigio dell’Italia,in tutto il mondo.Ripetuto
baldanzosamente l’impegno del proprio governo in Europa per far valere i diritti
dell’Italia che adempie a doveri imposti dalle regole comunitarie di una Cee troppo ispirata all’austerity
( e soprattutto dominata dalla Germania ).Ha ribadito – di fronte ai nuovi
terrificanti scenari del terrorismo jihadista nel nostro continente ed in vaste
aree del pianeta – la posizione dell’Italia che è assieme solidale e rispettosa
dei vincoli occidentali,ma si muove al tempo stesso su un terreno di
indipendenza.Insomma senza commenti poiché
resta da vedere,è importrante, il seguito ed il bilancio complessivo dell’opera di Matteo Renzi a Palazzo Chigi .Dagli
osservatòrì politico-giornalistici i segni di diffidenza e di dubbio sono
espliciti ,almeno quelli,se non apertamente critici da parte di un altro
settore esteso dell’opinione pubblica del Paese che fa capo ad un orientamento
d sinistra(diciamola apertamente questa parola),mentre nello stesso Pd emerge
il frastornamento che ha portato sin qui il preesistente “ partito dell’Ulivo”
a confondersi con una pasticciata ed impropria posizione centrista(il Partito della Nazione
?) del tutto innaturale all’imprinting socialdemocratico europeo della nuova formazione dei
democrat italiani ,nata dalla faticosa confluenza delle
componenti ex comunista e socialista,di quella laica e dei popolari cattolico-democratici.
.
Il FORTUITO NOCCIOLO DELLA QUESTIONE/PERCHE’EDITORIA ED INUTILITA’ DELL’ORD:GIORNALISTI AL CENTRO DELLA CONFERENZA DEL PREMIER
Roma,30/12/15 – (Aps) –Il Presidente dell’Ordine dei
Giornalisti,Jacopino,che moderava unitamente al Presidente della Stampa
parlamentare Amici, la conferenza stampa di fine anno del Premier Renzi,ha
subito posto sul tavolo dell’incontro la crisi dell’editoria,specie di quella
stampata e,conseguentemente,il riordino professionale della categoria
giornalistica.Un tema,quest’ultimo,che riporta immediatamente al prevalente orientamento di cancellare l’Ordine medesimo,largamente
superato dalla pratica quotidiana e da più di una contraddizione normativa.
A Renzi era stata prospettata una vera e propria”emergenza democratica” accompagnan=
dola con la richiesta di non dare soldi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti.Ed è stato citato l’esempio di giornalisti contrattualizzati a meno di cinquemila euro lordi l’anno,tanto da doversi a questo punto estendere la norma sul “caporalato” a tutti i mestieri a rischio, trai quali oggi v’è quello del giornalista Da Renzi ci si aspettava una risposta – ha subito comiziato il rappresentante dell’Ordine, Jacopino medesimo – ed invece è arrivata fulminea la risposta del Premier secondo il quale l’Ordine dei giornalisti era da chiudere da “ieri”.A conferenza appena chiusa,non si è perso – per il rappresentante dell’Ordine – l’opportunità di continuare l’ambito siparietto,con toni e modalità tutte volte al politichese,con esplicita ambientazione da campagna elettorale.
Niente più tutela anticaporalato per i giornalisti,niente denuncia dello sfruttamento-vergogna,niente tabelle stipendiali sotto il livello di sopravvivenza.Semplicemente le scelte di campo – la Fieg, gli editori,non i cittadini – avendo di mira unicamente gli interessi politici in gioco con i prossimi appuntamenti elettorali.
In conclusione giornata deludente quella della conferenza stampa di fine 2015 del Presidente del Consiglio,non solo per i suoi contenuti politico-programmatici.Deludente anche per questa inaspettata coda esibizionistica cui ha dato vita il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti.Richiamando dinanzi alla categoria tutta intera la necessitàdi porre qualche più efficiente paletto per impedire,subito anche prima dell’inevitabile cancellazione dell’Ordine,il deleterio professionismo sindacale palesatosi ormai non marginalmente anche nel settore giornalistico.
A Renzi era stata prospettata una vera e propria”emergenza democratica” accompagnan=
dola con la richiesta di non dare soldi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti.Ed è stato citato l’esempio di giornalisti contrattualizzati a meno di cinquemila euro lordi l’anno,tanto da doversi a questo punto estendere la norma sul “caporalato” a tutti i mestieri a rischio, trai quali oggi v’è quello del giornalista Da Renzi ci si aspettava una risposta – ha subito comiziato il rappresentante dell’Ordine, Jacopino medesimo – ed invece è arrivata fulminea la risposta del Premier secondo il quale l’Ordine dei giornalisti era da chiudere da “ieri”.A conferenza appena chiusa,non si è perso – per il rappresentante dell’Ordine – l’opportunità di continuare l’ambito siparietto,con toni e modalità tutte volte al politichese,con esplicita ambientazione da campagna elettorale.
Niente più tutela anticaporalato per i giornalisti,niente denuncia dello sfruttamento-vergogna,niente tabelle stipendiali sotto il livello di sopravvivenza.Semplicemente le scelte di campo – la Fieg, gli editori,non i cittadini – avendo di mira unicamente gli interessi politici in gioco con i prossimi appuntamenti elettorali.
In conclusione giornata deludente quella della conferenza stampa di fine 2015 del Presidente del Consiglio,non solo per i suoi contenuti politico-programmatici.Deludente anche per questa inaspettata coda esibizionistica cui ha dato vita il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti.Richiamando dinanzi alla categoria tutta intera la necessitàdi porre qualche più efficiente paletto per impedire,subito anche prima dell’inevitabile cancellazione dell’Ordine,il deleterio professionismo sindacale palesatosi ormai non marginalmente anche nel settore giornalistico.
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